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Parole di Specchi

Di Elisa Zanolla e Silvia Ballarini



Lo spettacolo Parole che ridono, parole che piangono, parole lunghe e strette come corridoi, parole lucenti come specchi. Nella casa dello specchio devono esserci cose meravigliose: lo specchio in cui ti vedi come ti vedono gli altri, lo specchio dei desideri, lo specchio della vanità, lo specchio dei ricordi, lo specchio dell'anima, lo specchio del male… specchi, specchi, specchi. Lo spettacolo Lo spettacolo è un susseguirsi di racconti, fiabe, filastrocche e poesie di tutto il mondo e di tutti i tempi, dove ogni volta lo specchio acquista un diverso significato e offre diversi spunti di riflessione. Un carillon regala dolci note, la ballerina danza e da uno scaffale i libri si aprono ad uno ad uno per regalare le loro storie. Chi ascolta entra in uno splendido gioco, nella tessitura di una tela nera sulla quale improvvise e inaspettate si tracciano linee di luce e di colore, si delineano personaggi, si creano atmosfere e si suscitano delle emozioni.



La città labirinto

Di Tommaso Urselli



Un gran numero di strade, sentieri, giravolte, andirivieni, serpeggiamenti, così intricati che chi vi entra si smarrisce senza potervi più trovare l'uscita. Il mondo… una città grande, piccola, tonda, quadrata e labirintica. La città labirinto in cui ci svegliamo un giorno e non abbiamo più parole per dire “giorno”. Scendiamo in strada e non abbiamo più parole per dire “strada”. Poi scopriamo che la città è piena di smemorati come noi che vagano sperduti in una nebbia di cose senza nome, incapaci di parlare e ricordare, incapaci di pensare. Perchè tutti, quel giorno, abbiamo perso le parole, le parole importanti e con loro i sentimenti.

Dobbiamo ritrovarli!

Così partiamo: attraversiamo il labirinto del mondo, superiamo le paure, scavalchiamo le montagne delle cose inutili e passando attraverso piccole vie giungiamo a casa, dentro la casa… e attraverso corridoi stretti stretti sentiamo il battito del cuore.

Lo spettacolo, attraverso momenti di poesia, follia, divertimento, malinconia, diventa lo strumento per raccontare di diversità, di disagio, di solitudine, di consumismo, della mancanza di dialogo, di sogni e di amore.



Tratto da "La città Racconta" di Tommaso Urselli, testo vincitore della prima edizione del "Premio Parole in scena"



Giona la foresta e le stelle

Testi di Giovanni Benzi, Egidia Bruno, Elisa Zanolla



Chi sono? Dove sto andando? Perché?

Grigio, palazzi, metropolitane, shopping il sabato pomeriggio sul corso principale, scale mobili, automobili, un grande schermo che ti parla in continuazione di quello che devi fare, gente…. Parole di gente, sguardi di gente, silenzi di gente…. Gente… e tra tanta gente da una foresta lontana è arrivato Giona.

Chi è? Dove sta andando? Perché?

Giona è un giovane orso pieno di speranze ed energie, pronto a conquistare il mondo, che ha raggiunto l'età della scelta: deve lasciare la madre e trovare la sua strada. Trova lavoro nel circo di un lontano cugino, prima come orso di fatica poi come foca ballerina, e nel giro di poco raggiunge il successo, fino a diventare la foca ballerina più nota di tutta la nazione.

Orso o foca? Foca o orso? Applausi…

Ma c'è qualcosa che non lo lascia tranquillo, un'inquietudine profonda gli dice che in qualche modo quella non è la sua strada. In una serata veramente malinconica torna nella sua foresta, dove si scontra con il padre che però lo aiuterà a trovare la via… la via per le stelle. Lo spettacolo è liberamente ispirato alla favola “Storia di Giona, l'orso che divenne foca” di Giovanni Benzi

A partire da un intenso lavoro sul testo dell'attrice con l'autore, L'Altra Luna mette in scena la storia di Giona usando parole, corpo e musica nella loro semplicità e nella loro potenza.

Rivolto ai bambini, ha fino ad ora affascinato anche il pubblico adulto, per la capacità di comunicare i temiportanti della storia su più livelli.





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